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"Il Debito Pubblico Aumenta Ancora!"

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"L`economia italiana sta affrontando una recessione profonda, che fa seguito a un lungo periodo di crescita modesta ma la fase di progressivo peggioramento della congiuntura pare essersi arrestata". Parole di Mario Draghi, governatore della Banca d`Italia, nella sua relazione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato a Palazzo Madama. Ma non è tutto oro quel che luccica, e Draghi lo ha chiarito subito: "l`eredità della crisi sulle finanze pubbliche sarà un debito molto più elevato. L`incidenza del debito pubblico sul Pil è attesa scendere a partire dal 2011. L`elevato peso del debito rappresenterà quindi una delle eredità più gravi della crisi. In base alle stime del Dpef 2010-2013, nell`anno in corso l`indebitamento netto dovrebbe aumentare di 2,6 punti percentuali del prodotto, raggiungendo il 5,%. Il debito pubblico aumenterebbe di quasi 10 punti percentuali salendo al 115,3% del Pil. Il Documento prospetta un calo del prodotto del 5,2%".Federalismo, pensioni, sostegno alle imprese - Per sostenere la crescita dell`economia italiana, il governatore di Bankitalia auspica la "la parificazione dell`età di pensionamento fra uomini e donne nel pubblico impiego". Ma sarà più che mai necessaria la facilitazione dell`accesso al credito bancario per le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese italiane, per le quali le difficoltà sono crescenti. Altro nodo importante è quello del federalismo fiscale, a patto che contribuisca al contenimento della spesa pubblica e renda "più efficace la gestione delle risorse pubbliche e razionalizzare la spesa, sempre conservando come riferimento il principio di solidarietà".Tremonti: "La caduta dei conti pubblici frena" - In risposta alla relazione di Draghi sul Documento di programmazione economica e finanziaria, il ministro dell`Economia Giulio Tremonti ha detto al Senato: "C'erano previsioni di crollo, ma le entrate in Italia tengono e la caduta si sta fermando. Questonon vuol dire che è superata la fase di criticità, ma sta rallentando la velocità di caduta". Per il responsabile dell`Economia non si poteva fare più di così: "Se avessimo avuto più coraggio avremmo fatto più deficit e aumentato i rischi e i costi per gli italiani. Non abbiamo fatto grossi errorma cose possibili e compatibili con i nostri conti pubblici".Accesso al credito e decreto anticrisi - Per Giulio Tremonti "il governo ha fatto di tutto pertenere aperto il canale del credito dalle banche alle imprese. Siamo di fronte ad interventi positivi per la tenuta e la conservazione del nostro apparato produttivo". Sulle pensioni: "L`aggancio alla speranza di vita è una riforma strutturale fondamentale. Ci porta a condizioni di maggiore affidabilità e stabilità in Europa ed è una decisione di medio termine fondamentale". Infine il commento al decreto anticrisi in fase di approvazione: "E` organizzato come una raccolta di mezzi finanziari per correggere alcuni andamenti sul 2009 e sul 2010. Non sapevamo di avere un debito pregresso verso la Banca mondiale. Ci sono poi effetti imprevisti e tragici come il terremoto".
Ciò potrebbe comunque portare ad un aumento della domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali




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