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"Come farsi risarcire gli euro persi!"

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Come farsi risarcire gli euro persi 0
Crack Parmalat e Cirio? L'impatto sugli investitori italiani non è nulla in confronto a quello che sta avendo - e di cui molti risparmiatori sono ignari – il fallimento di Lehman Brothers. Il valore dei prodotti finanziari piazzati nel nostro Paese oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro. Suddivisi tra obbligazioni e polizze assicurative, sono tutti andati in fumo visto che l'emittente, la banca d'affari americana, non esiste più. Ma è tutto perduto? No, secondo alcune associazioni di consumatori, che hanno consigliato i risparmiatori di rivolgersi alla magistratura. Vediamo cosa si può fare...
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Trenta risparmiatori hanno citato al tribunale civile di Milano l`agenzia di rating Standard&Poor`s, chiedendo un risarcimento di 3,9 milioni per il capitale investito nei titoli della banca d`affari americana Lehman Brothers. I risparmiatori chiedono di accertare la responsabilità della società di rating per aver diffuso e pubblicizzato informazioni errate sulla solvibilità della banca e per aver violato i principi e le norme di condotta a cui era tenuta. Le associazioni dei consumatori accusano S&P di comportamento negligente e omissivo e di avere concorso in maniera determinante alla realizzazione dell`evento dannoso per i risparmiatori. "Fino al giorno della dichiarazione di fallimento da parte del gruppo statunitense il 15 settembre 2008 - spiega Antonio Pinto, legale di Confconsumatori - nonostante il gravissimo deficit patrimoniale della società e le notizie di stampa, l'agenzia S&P continuava ad applicare alla banca il rating A, ovvero un giudizio positivo”.


Il rating sotto accusa
E anche un professore universitario, Pierangelo Dacrema (docente di Intermediari Finanziari presso l`Università della Calabria), ha la stessa opinione. Lunedì 15 dicembre all'Università Bocconi di Milano, alle 18,30, presenterà il suo ultimo libro, “La crisi della fiducia, le colpe del rating nel crollo della finanza globale”, nel quale spiega perché le agenzie di rating sono da ritenersi le maggiori responsabili della crisi. “Il 2008 è stato l'anno del terremoto: l'edificio della finanza globale è crollato – dice Dacrema. Di chi è stata la colpa? Regole e sistemi di controllo inadeguati, liquidità a basso costo in eccesso e accessibile a soggetti non sempre meritevoli, banchieri avidi e innovazione finanziaria sfrenata sono stati, a detta di tutti, le componenti principali. Pochi però hanno individuato l'elemento che ha impresso agli eventi una velocità tale da rendere la situazione del tutto incontrollabile: il rating”. Il rating è un giudizio sulla qualità delle emissioni di titoli di debito, tipicamente obbligazioni, e/o sull'affidabilità dei loro emittenti, formulato da parte di società dotate di notevole esperienza in materia, le agenzie di rating”. Le tre principali sono Standard & Poor's, Moody's e Fitch, dette anche le “tre sorelle”. “Il rating - prosegue Dacrema - usa un linguaggio molto semplice: poche lettere – una A, una B o una C – esprimono in un lampo ciò che una ridda di cifre non riesce a comunicare e segnalano in maniera efficace e sintetica se un titolo o il suo emittente è più (nel caso della A) o meno (nel caso della B e ancor meno della C) affidabile”.

Bond e polizze vita: controllate!
Ma che tipo di prodotti finanziari sono stati venduti in Italia e come si fa a sapere li abbiamo acquistati? “Nel nostro Paese – spiega Pinto – sono stati piazzati bond (obbligazioni) e polizze assicurative”. Chi ha i bond ha meno speranze di rifarsi in tribunale. “In questo caso - spiega Pinto - bisogna verificare se ci sono vizi formali nella contrattualistica. Soltanto se ci sono vizi formali si può fare causa all'istituto, in genere una banca, che ha venduto il bond”.

Chi ha contratto una polizza può agire sia nei confronti di chi gliela ha venduta sia nei confronti dell'agenzia di rating che la ha valutata. “In realtà – spiega Pinto – non si tratta di polizze vita a capitale garantito come sono state spacciate, ma di un investimento finanziario al alòto rischio che spesso tra le condizioni generali conteneva una clausola che specifica che il capitale è garantito dall'emittente Lehman Brothers con sede negli Usa. Questo significa che queste polizze, cosiddetta “index-linked” ed emessa da LB, adesso che LB è fallita, valgono zero”. Alcune banche hanno comunicato la brutta notizia ai loro clienti, ma la maggior parte non ha avvisato i risparmiatori, che scopriranno di avere una polizza che non vale nulla soltanto al momento della scadenza. Molti rischiano di fare affidamento su soldi che non hanno più. “Chi ha il dubbio di aver acquistato una polizza index-linked farebbe bene ad andare a verificarlo con la banca” consiglia caldamente Pinto. In caso affermativo, è possibile avere l'assistenza gratuita di Codacons, Confconsumatori e Movimento consumatori, che per questo caso hanno istituto un numero verde comune: 800-144971 attivo dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00.
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Fonte: Yahoo




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