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"Polemiche sul Piano Case!"

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"Doveva servire a ridare slancio in tutta Italia al settore edilizio in crisi. Doveva servire ad ammodernare e migliorare qualitativamente il patrimonio edilizio esistente e quello futuro. Se questi erano gli obiettivi il risultato è un sostanziale fallimento``. Questa l`opinione di Legambiente sul cosiddetto Piano Casa. ``Il quadro che emerge nel Paese - ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia e urbanistica di Legambiente - offre un`unica certezza: avremo un sistema di regole diverso in ogni Regione italiana. Come in un puzzle dove spiccano da un lato la Toscana, la Provin cia di Bolzano e la Puglia, che hanno praticamente bloccato l`attuazione del provvedimento o posto seri vincoli, e dall`altro Veneto e Sicilia, che da subito si sono fatte paladine di una applicazione ``generosa`` con premi in cubatura dispensabili praticamente a qualsiasi tipo di edificio dovunque e comunque fosse collocato``.Legambiente mette in evidenza l`aspetto positivo che in metà delle Regioni italiane varranno almeno gli standard energetici obbligatori come riferimento per gli interventi che permetteranno di migliorare la prestazione degli edifici. Purtroppo nell`altra metà si potrà continuare a costruire male e a danno di chi in quegli edifici andrà a vivere, oltre che dell`ambiente. Ma ancora più grave risulta la contraddittorietà del messaggio che viene lanciato ai cittadini e alle imprese: nei prossimi 18-24 mesi si potranno realizzare interventi edilizi con una procedura semplificata, in deroga ai Piani regolatori. Il tutto con qualche attenzione ambientale e energetica la cui entità dipende da dove si trova l`abitazione da ampliare o da demolire e ricostruire.``Si è persa l`occasione per dare un chiaro messaggio di innovazione al settore delle costruzioni - ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia e urbanistica -, perché ancora una volta si è cercata la via più breve per risollevare le sorti del mercato edilizio. Siamo di fronte a una crisi del settore che non e` congiunturale, veniamo da 10 anni di espansione edilizia e nonostante ciò nel Paese si vive una drammatica situazione sociale, con centinaia di migliaia di persone sotto sfratto e di famiglie che non riescono a pagare le rate del muto e dell`affitto``.Per Legambiente la strada da seguire è un`altra: se si vuole dare un futuro al settore edilizio bisogna dare risposte all`emergenza abitativa e legarla a un vasto programma di riqualificazione energetica di case, quartieri, periferie. L`edilizia è oggi, a tutti gli effetti, uno dei più interessanti cantieri della Green economy ma per affrontarla in modo utile bisogna indicare da subito la strada del futuro: introducendo la certificazione energetica di tutti gli edifici, prevedendo uno standard obbligatorio di Classe A con un contributo minimo delle fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico in primis) in tutti gli interventi edilizi. E accompagnare questo processo con regole chiare, adeguata fornitura di servizi e incentivi - a partire dalle detrazioni del 55% a regime - che aiutino la messa in sicurezza statica degli edifici anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione.
Ciò dovrebbe comunque servire a ridare slancio alla domanda di mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali





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