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"I Tassi BCE si Fermano!"

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Domani dalla Bce non sono attese sorprese. "Riteniamo che, a meno di un significativo deterioramento del quadro macro e dell'emergere di rischi deflazionistici, la Banca centrale europea lascerà i tassi di policy all`1%", affermano gli economisti di Intesa Sanpaolo. Tale livello non rappresenta comunque la soglia minima come precisato dal presidente della Bce Trichet (nella foto) nella conferenza stampa di maggio e da altri membri del Consiglio nelle ultime settimane.

In questa fase, le comunicazioni da Francoforte mirano peraltro a evitare che il mercato cominci a prezzare un rialzo e quindi spostamenti verso l'alto della curva di mercato monetario che chiaramente vanificherebbero in parte i tagli dei tassi degli ultimi mesi. "I tassi di mercato, e in particolare lo spread Euribor–Eonia si è ormai normalizzato ed è tornato sui minimi da marzo 2008", osservano alla banca. "In questo contesto un ulteriore taglio dei tassi al di sotto dell'1,0% avrebbe più che altro una valenza segnaletica".

Focus su credit easing

Piuttosto, per stimolare l'economia, la Bce cercherà di agire attraverso misure non convenzionali che mirano a migliorare le condizioni di finanziamento su di un orizzonte temporale più lungo. Tanto che la parte più importante della conferenza stampa di Trichet sarà quella relativa al credit easing. Il presidente della Bce comunicherà l`esatto ammontare dell`acquisto di covered bond, obbligazioni ad elevato rating emesse normalmente dalle banche.

Dovrebbe essere confermato l`ammontare di 60 miliardi di euro e potrebbe anche essere annunciata la distribuzione per Paese degli acquisti. I covered bond sono uno strumento utilizzato prevalentemente in Germania (un terzo dell`ammontare totale della zona euro), Spagna (30%) e Francia (15%).

Ieri sera il membro del consiglio direttivo, Ewald Nowotny, che guida la banca centrale austriaca, ha affermato che la Banca centrale europea, che a maggio ha varato appunto un programma di acquisto dei covered bond, può estendere le operazioni anche alle obbligazioni societarie normali e ai titoli emessi da aziende. Nowotny ha spiegato che ``con l`acquisto di bond e commercial paper la curva dei rendimenti può essere appiattita, abbassando i tassi d`interesse a lunga scadenza che sono decisivi per gli investimenti``.

Bce potrebbe irrigidire regole su ABS

Al contempo la Banca centrale europea potrebbe irrigidire le regole relative agli ABS (asset-backed securities) europei che accetta come collaterali dalle banche nelle operazioni di rifinanziamento. "La necessità di informazioni più dettagliate sui pool di prestiti che costituiscono gli ABS è una delle aree sotto esame", ha dichiarato ieri in serata Francesco Papadia, direttore generale per le operazioni di mercato della Bce.

"Il lavoro in cui siamo impegnati è quello di rendere questa enorme quantità di dati (relativi ai prestiti) utilizzabile. Poi decideremo se andrà a far parte o meno dei nostri criteri di ammissibilità", ha aggiunto. Gli ABS hanno rappresentato il 16% del collaterale totale consegnato alla Bce nel 2007, una percentuale salita al 28% nel 2008 che si è poi ridotta al 20% nel primo trimestre.

Si stima forte calo Pil 2009 zona euro

Per quanto riguarda infine le nuove stime dello staff della Banca centrale europea mostreranno una sensibile contrazione dell`economia della zona euro quest`anno e saranno intorno allo zero per il 2010. Lo ha detto all`agenzia di stampa austriaca APA sempre Nowotny il quale si aspetta diversi mesi di inflazione negativa nel blocco dei 16 paesi, anche se ha non si tratterà di deflazione. La Bce annuncerà le nuove stime dello staff in occasione della riunione di domani.

Lo staff Bce a marzo ha previsto per il Pil della zona euro una contrazione compresa fra il 2,2% e il 3,2% quest`anno, con una mediana a -2,7%. Per il 2010 le stime rientrano in una forchetta di -0,7-+0,7%, con una mediana a zero. "Le stime di crescita Bce saranno tagliate di un punto nel 2009", avvertono gli esperti di Intesa Sanpaolo. "Il 2010 verrà confermato vicino allo zero".

"Riteniamo che le stime di crescita della Bce saranno riviste di almeno un punto nel 2009 rispetto alle stime di marzo scorso, in larga misura per effetto della debole entrata nell`anno", spiegano alla banca. "I commenti dai membri del Consiglio Bce sono stati relativamente uniformi sul fatto che si cominciano a vedere segnali di stabilizzazione ciclica su livelli molto bassi, ma che la ripresa non arriverà prima della fine dell'anno".

"È più che probabile che la stima per il 2010 sia confermata prossima allo zero dal momento che non si intravedono le condizioni per una ripresa più decisa", continuano gli economisti di Intesa Sanpaolo. "È possibile che le stime d'inflazione per il 2010 siano riviste marginalmente al rialzo. Lo scenario di previsione di marzo si basava su una strip future del prezzo del greggio più bassa: in media 57,4 dollari nel 2010, mentre oggi il mercato sconta un prezzo medio di 64 dollari. Peraltro, il tasso di cambio era visto su livelli marginalmente più bassi: 1,29 per il 2009 e il 2010".
Ciò potrebbe incoraggiare la domanda di mutui e prestiti per l`acquisto di una casa.
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Fonte: Milano Finanza









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