Mutui e Prestiti
Il 2010 sta passando sull`Italia senza portare grandi novità nel settore del risparmio. Come rilevato dall`annuale indagine Acri-Ipsos, gli italiani si confermano prudenti e poco propensi al rischio. Si registrano, inoltre, poche variazioni anche per quel che riguarda le scelte di quanti decidono invece di investire i propri risparmi: il mattone è la strada maestra.
I soldi piacciono liquidi
L`indagine Acri-Ipsos ha accertato che nell`anno in corso, tra gli abitanti del Belpaese, si è rafforzata la propensione a mantenere i risparmi in forma liquida. Quella della liquidità era una scelta compiuta dal 60% degli intervistati durante l`indagine del 2008; oggigiorno, la quota è salita al 68%.
Ovviamente, a fronte di questa crescita, si è ridotta ulteriormente la quota - già minoritaria - degli italiani disposti a investire parte dei propri risparmi.
Perché tanta diffidenza rispetto agli investimenti?
La realtà è che gli italiani non si fidano delle tutele offerte dal sistema a chi investe. Questo, almeno, è ciò che è emerso dalla ricerca Acri-Ipsos. Il 59% del campione preso in considerazione dall`indagine, infatti, ha affermato che le condizioni di garanzia (ossia leggi, regolamenti e controlli) non sono sufficienti a giustificare il rischio di investire i propri risparmi.
Mutuo risparmio
Non stupisce, dunque, che anche nel 2010 gli italiani che dicono di avere una bassa propensione al rischio siano la maggioranza (66 su 100, di cui 29 poco propensi al rischio e 37 pronti a opporsi al rischio quasi in ogni occasione). Quelli che prendono in considerazione la possibilità di investire i risparmi come una strada praticabile si dividono, poi, tra un 24% (del campione totale) semplicemente "aperto al rischio" e un 10% effettivamente "propenso a rischiare".
Investimenti Borsa
Dove si investe
Nonostante l`atmosfera che si respira in Italia sia avversa al rischio, nel nostro Paese c`è anche chi investe. Secondo i dati Acri-Ipsos, nel 2010, risulta raddoppiata (pur rimanendo di modesta entità) la preferenza accordata agli strumenti finanziari più rischiosi (dall`8% al 16%), mentre si riduce la propensione per gli strumenti considerati più sicuri (dal 26% del 2009 al 20% nel 2010) e l`attendismo (dal 14% al 6%).
Sostanzialmente invariata rimane la percentuale (9%) di quanti scelgono di investire la maggior parte. La stessa stabilità si ritrova anche nel campo delle scelte di investimento: proprio come avvenuto nel corso degli ultimi tre anni, il mattone si conferma come il re degli investimenti, rimanendo la scelta ideale per il 54% degli intervistati.
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Fonte: Tiscali