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"Affitti: Cedolare Secca, Davvero Conviene?!?"

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Dopo aver completato il complesso iter legislativo, dal primo gennaio 2011 entrerà in vigore la cedolare secca sugli affitti. Un provvedimento che ha suscitato commenti da più parti, dando luogo a letture contrastanti.

Cos`e` la cedolare secca?
Con il nuovo regime sarà previsto un prelievo diretto in percentuale sul canone d`affitto in sostituzione di tutte le altre tassazioni (come Irpef e imposta di registro). In pratica, la tassazione sugli affitti sarà proporzionale al canone pattuito, slegandosi dai redditi del proprietario dell`immobile. La percentuale stabilita e` pari al 20%.
La nuova tassa si applicherà a partire dal 1° gennaio 2011 e la cedolare secca al 20% andrà a sostituire l`attuale Irpef, le addizionali, e l`imposta di bollo e di registro. Inoltre è stato stabilito che il reddito che deriva dalla locazione non va sommato agli altri redditi usufruendo quindi di un`aliquota inferiore a quella ordinaria.

Nel caso in cui la tassazione ordinaria risulti più conveniente si può decidere di non scegliere la cedolare secca al 20% che ricordiamo, si applica anche ai contratti senza obbligo di registrazione. Il versamento della cedolare secca al 20% sugli affitti sarà versata in acconto e in saldo.

L`acconto sarà dell`85% per l`anno 2011 e del 90% a partire dall`anno 2012. Insomma lotta agli affitti in nero, di cui aumentano le sanzioni che sono del 100% e fino ad un massimo di 2.000 euro, per l` omessa dichiarazione e fino al 400% della maggiore imposta dovuta in caso di redditi dichiarati in misura inferiore.
Mutui tassi agevolati
Il cambiamento
Nei mesi scorsi sono state effettuate diverse stime degli effetti che l`introduzione della cedolare secca avrà sul settore degli affitti. Secondo il Sole24Ore, per esempio, aderendo alla cedolare secca i proprietari potranno beneficiare in media di un risparmio del 22,6% rispetto alla tassazione attuale. Poiché oggi gli affitti vengono tassati in base all`aliquota marginale Irpef, applicata sull`85% del canone, dipendono dal reddito del proprietario. In media gli italiani che danno in affitto una casa pagano oggi all`erario il 30,4% del canone riscosso. In virtù del nuovo sistema di prelievo, che si applicherà sull`intero canone (senza lo sconto a forfait del 15% che oggi ripaga il proprietario per le spese di manutenzione), si determinerà uno sconto medio del 22,6% rispetto al regime tradizionale.
Fianziamenti Rapidi
C`e` chi storce la bocca
Le associazioni degli inquilini ritengono che il provvedimento finirà per andare a loro danno. Secondo il segretario dell`Unione Inquilini, Walter De Cesaris, se non verranno introdotte alcune modifiche al testo approvato, le conseguenze sociali della cedolare secca potrebbero essere gravissime. Spiega De Cesaris: "La normativa attuale sulle locazioni si fonda su una tassazione differenziata tra canale contrattuale libero e canale contrattuale agevolato, fondato sulla contrattazione collettiva dei canoni attraverso una convenzione nazionale e accordi territoriali. In tal modo, i proprietari godono di un beneficio fiscale (portano in detrazione il 40,5% del canone percepito e possono godere di ulteriori agevolazioni da parte dei comuni in materia ICI) se stipulano contratti di affitto con canoni calmierati rispetto al mercato privato". Eliminando le differenze di tassazione tra contratti calmierati e contratti liberi, dunque, la cedolare secca finirebbe per lasciare attivo solo il canale contrattuale del libero mercato, portando a un incremento degli affitti e - di conseguenza - degli sfratti per morosità.
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Notizie economia


Fonte: Tiscali



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