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"FAO: Crisi Ingestibile, servono Investimenti!"

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Vertice Fao, Zaia: pericolo cinese, serve un codice sull`accaparramento delle terreUn codice di condotta per tutelare le comunità rurali dall`accaparramento della terra da parte degli investitori stranieri "è necessario, visto che abbiamo la presenza imbarazzante della Cina che si sta comprando l`Africa". Lo afferma il ministro delle politiche agricole Luca Zaia, a margine della seconda giornata di lavori del vertice della Fao contro la fame nel mondo giunto alla sua seconda giornata. "Come è stato sottolineato ieri da autorevoli interventi a questo vertice - conclude Zaia - stiamo passando di mano deserti che diventeranno giardini dell`Eden, quindi una doppia beffa. Ci deve quindi essere una carta etica rispetto agli acquisti internazionali".Per uscire da fame non esistono scorciatoie - Zaia insiste durante il dibattito generale che si sta svolgendo nella seconda giornata del vertice romano. "Non ci sono rivoluzioni tecnologiche o agricole che possano sostituire la necessità di far sviluppare delle agricolture locali radicate nei territori.
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Anche gli Ogm, che possono essere utili in alcune zone desertiche, non sono la soluzione del problema". "La soluzione passa - conclude Zaia - attraverso lo sviluppo delle economie locali, l`istruzione, la formazione, le infrastrutture, l`accesso alle risorse idriche. Da soli si fa prima, insieme si fa più strada".Erdogan: crisi ingestibile, investire in agricoltura - I problemi legati alla sicurezza alimentare "stanno diventando ingestibili": per risolverli è necessario "investire nel settore agricolo". Lo ha detto il premier turco Recep Tayyip Erdogan durante il suo intervento al vertice. "Per risolvere questi problemi, dobbiamo dare la priorità ai piccoli agricoltori, aiutando il loro accesso alla produzione". Il primo ministro turco ha inoltre sottolineato l`importanza "della tutela e dell`uso sostenibile della biodiversità" come "risorsa globale per produrre il cibo necessario a nutrire la popolazione mondiale".Mugabe: sanzioni illegali e inumane su mio popolo - Il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha lanciato un appello "ai Paesi occidentali a togliere le sanzioni illegali ed inumane imposte" al suo Paese e al suo popolo.
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Nell'intervento che ha aperto questa mattina a Roma la seconda giornata del vertice della Fao sulla sicurezza alimentare, Mugabe ha sottolineato che lo Zimbabwe "fronteggia interventi molto ostili da parte di quei Paesi che hanno imposto sanzioni unilaterali". "Questo ha un impatto negativo sui nostri agricoltori che - ha aggiunto -, nei piani dei nostri nemici neo-colonialisti, dovrebbero fallire per mandare all`aria le riforme agricole che abbiamo intrapreso". Nelle "politiche punitive" di certi Paesi, ha infine aggiunto il controverso presidente africano, "vediamo il desiderio di renderci dipendenti dalle importazioni di generi alimentari, piuttosto che un aiuto a rafforzare la nostra capacità di produzione".Il dittatore che dà lezioni di umanità - Robert Mugabe è alla guida dello Zimbabwe da un quarto di secolo con un potere pressoché incontrastato.
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È considerato "persona non gradita" e gli è negato l`ingresso nell`Unione Europea e negli Stati Uniti tranne che per la partecipazione ad eventi organizzati dalle Nazioni Unite e dai suoi organi.Tante promesse ma niente investimenti - Nonostante le migliori intenzioni, il summit appare però senz`anima. Lunedì grandi dichiarazioni di principio e solenni impegni di passare ai fatti, ma neppure un centesimo stanziato per salvare subito quei bambini che ogni sei secondi muoiono di fame nei paesi poveri. Peraltro, nessuna scadenza nel documento finale del vertice Fao, approvato al primo dei tre giorni di summit a Roma. Al termine della prima giornata di lavori del vertice Fao, il direttore generale Jacques Diouf torna a sostenere che, contro la fame, servono "44 miliardi di dollari l`anno da investire nell`agricoltura e nelle attività rurali".In una conferenza stampa, il diplomatico senegalese esprime "rammarico" e "insoddisfazione" per l`assenza di un impegno preciso in tal senso da parte della comunità internazionale. "Non ho negoziato io, anzi ne sono stato escluso" dice ai giornalisti, riconoscendo comunque che il documento è "un passo avanti verso la completa eliminazione della fame". Per il numero uno della Fao è poi motivo di soddisfazione che il testo "sia stato approvato all`unanimità". "Se non ci fosse stato un accordo - osserva - sarebbe stato un chiaro insuccesso". Ma di insuccesso si parla lo stesso. I capi di Stato e di governo riuniti a Roma per il vertice Fao sulla sicurezza mondiale - snobbato dai leader del G8 - si sono impegnati a "sradicare la fame" che affligge oltre un miliardo di persone senza però fissare i tempi di questo processo né annunciare nuovi stanziamenti ad hoc. Nel testo non vengono citati gli investimenti necessari per aumentare la produzione agricola né i 44 miliardi di dollari annuali chiesti da Diouf.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali











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