Mutui e Prestiti
Secondo Axel Weber, membro "di peso" del Consiglio direttivo della BCE (é il presidente della Bundesbank) è improbabile che la zona euro possa ricadere in una fase di recessione subito dopo esserne uscita. Questo non significa che la strada che aspetta i paesi dell`area euro sia in discesa: secondo le ultime indicazioni dell`Eurotower la ripresa sarà infatti fragile, con i fattori di rischio che rimangono elevati. Per questo motivo, parlando della cosiddetta exit strategy, ovvero al ritorno alla normalità delle condizioni di politica monetaria, Weber ha dichiarato che "non è ancora il momento e non c`è alcun bisogno di affrettarsi". In altre parole, i tassi di interesse dovrebbero rimanere dove sono ancora per qualche tempo ed il sistema dovrebbe avere la liquidità necessaria per riequilibrare il mercato del credito.
Mutui convenienti
Secondo il presidente della Bundesbank il Pil dei paesi dell`Eurozona nel terzo trimestre dovrebbe mostrare un lieve rimbalzo, ma solo dalla metà del prossimo anno l`economia sarà in grado di sostenersi da sola. Stupisce un po`, dopo aver ascoltato questa voce, ed altre simili, che dichiarano lo scampato pericolo (pur sottolineando la criticità del momento e la necessità di non abbassare la guardia, soprattutto sul fronte dei conti pubblici), assistere ad un rallentamento del trend rialzista che ha portato i principali listini azionari del Vecchio Continente in alcuni casi a raddoppiare il proprio valore o quasi nel giro di poco più di un semestre. A marzo, quando i listini hanno toccato i minimi della fase ribassista partita dai massimi del 2007, l`Ocse prevedeva un Pil italiano in calo del 4,5% per il 2009, Banca d`Italia aveva rivisto la previsione di gennaio di un calo del 2% portandola ad un ribasso del 2,6%, Confindustria era passata da un -1,3% di dicembre 2008 ad un -3,5%. Adesso che le previsioni per i prossimi mesi iniziano ad essere riviste in senso migliorativo, le borse fanno fatica a mantenere lo stesso tasso di crescita messo a segno nei mesi centrali dell`anno.
Mutui agevolati
Si direbbe che ancora una volta gli operatori non vogliono smentire il detto "buy the rumor and sell the fact", ovvero compra quando iniziano a circolare le voci, in questo caso di un miglioramento, vendi quanto le voci sono confermate. Ridurre le recenti tensioni visibili sui mercati finanziari, non solo l`incertezza delle borse ma anche la picchiata al ribasso del dollaro e l`impennata delle materie prime, ad una generica fase di presa di profitto è tuttavia forse un po` troppo semplicistico. Di recente è uscito un dato che può contribuire a spiegare il nervosismo dei mercati (e si sa, nell`incertezza le scelte degli operatori spesso vanno nella direzione di un alleggerimento dei portafogli azionari), ovvero la crescita dell`indice dei prezzi al consumo Usa, aumentato a settembre dello 0,2% dopo l`incremento dello 0,4% di agosto.
Prestiti on line
I mercato non si attendeva una inflazione così alta, le stime erano infatti per un rialzo dello 0,1%. In particolare a stupire è stato l`andamento del "core rate", il dato che esclude le componenti più volatili come il cibo e l`energia. Questa misura dell`inflazione ha infatti raggiunto un aumento dello 0,2% su base mensile e dell`1,5% su base annua.
Prestiti busta paga
Da un lato è vero che la Federal Reserve ribadisce da almeno sei mesi che manterrà il costo del denaro basso ancora per un "periodo prolungato", ma i recenti dati hanno fatto sorgere nei mercati il timore che la banca centrale Usa possa iniziare ad alzare i tassi già nella prima metà del 2010. E prima di intervenire direttamente sul costo del denaro la Fed inizierà, forse già a novembre, a decidere una nuova strategia di comunicazione per fare sapere al mercato le sue intenzioni. Certo, fintanto che la disoccupazione sarà prossima al 10% i tassi potrebbero rimanere agli attuali minimi storici, tuttavia elementi quali la ripresa decisa dei mercati emergenti (la Cina conferma una crescita del Pil elevata, +8,9% nel terzo trimestre e probabilmente dell`8% per l`intero 2009) ed il rally dei mercati finanziari sono indizi, insieme all`elevata quotazione dell`oro, che una ripresa dell`inflazione potrebbe non essere così lontana come veniva auspicato fino a poco tempo fa. Come successo per la ripresa del ciclo economico, anticipata dalle borse di almeno un semestre, adesso i listini potrebbero iniziare a scontare un futuro mutamento nel regime dei tassi di interesse, un argomento scottante in questo momento con i deficit pubblici in crescita per via delle misure straordinarie adottate per fronteggiare la crisi.
Mutui tasso fisso
E poco serve che la Bce dichiari, per voce di Lorenzo Bini Smaghi, che per il momento non è necessaria una stretta sui tassi o iniziare a drenare liquidità dal sistema bancario. Se il ritorno alla crescita dell`economia globale dovesse essere più rapido di quanto ipotizzato in precedenza, anche (o meglio, soprattutto) la Bce dovrebbe adottare misure per contrastare il rischio di inflazione.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali