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"Previdenza: Quando conviene chiedere l'Anticipo?!

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In periodo di crisi può capitare di dover chiedere un anticipo sul proprio piano previdenziale, ma che si tratti del Tfr in azienda o di un fondo complementare, quel che cambia sono solo le modalità e la frequenza. Stando alle rilevazioni Covip sarebbero state ben 23.814 le richieste di anticipazione, per un totale di 111 milioni di euro erogati, arrivate ed esaudite nel corso del 2007 alle forme di previdenza complementare.

La previdenza complementare conviene?

Accesso facilitato e nessuna limitazione sulle richieste di anticipo, questi i principali vantaggi delle forme previdenziali complementari. Per quanto riguarda il TFR mantenuto in azienda infatti l`anticipazione, oltre che riguardare esclusivamente la componente TFR, può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro mentre nelle forme di previdenza complementare tale anticipazione, oltre a riguardare il montante complessivo (e non solo quindi la quota TFR) è possibile percepire anticipazioni più di una volta nel corso della fase di accumulo ovvero può essere effettuata la presentazione di una pluralità di richieste di anticipazioni, anche eventualmente, per lo stesso motivo.

Valutazione delle spese

Meno vincoli nella richiesta: in regime di previdenza complementare si possono effettuare (ed ottenere) anticipi per qualsiasi esigenza. Delle 23.814 richieste, difatti, ben il 73,3% (17.456) sono state effettuate per questa motivazione elargendo un importo, lordo, pari a 49,6 milioni di euro corrispondente al 44,5% dei 111 milioni erogati in totale nell`anno.
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Diversa la situazione per il TFR in azienda. In questo caso infatti la richiesta di anticipo può essere fatta solo ed esclusivamente per spese mediche o per acquisto o ristrutturazione prima casa.
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Aspetti fiscali

Il regime fiscale applicato alle anticipazioni nel caso di previdenza complementare è soggetto ad agevolazioni nel caso di spese sanitarie (aliquota variabile dal 15 al 9% in base all?anzianità di adesione), mentre ricade nell?aliquota massima del 23% per le altre spese. Diversa la situazione degli anticipi in caso di richiesta al proprio datore di lavoro: se la richiesta di anticipazione al proprio datore di lavoro prevede l`applicazione della tassazione separata, ovvero l`applicazione dell`aliquota Irpef media degli ultimi cinque anni (attualmente l`aliquota minima è del 23% per redditi inferiori a 15.000 euro).
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Le anticipazioni richieste alle forme di previdenza complementare possono inoltre essere reintegrate, a scelta dell`aderente, in qualsiasi momento. L?iscritto potrà pertanto decidere di versare una quota aggiuntiva anche mediante contribuzioni annuali eccedenti il limite di 5.164,57 euro (tetto annuale di deducibilità fiscale dei contributi); in questo caso ci si ritrova a credito d`imposta pari all`ammontare dell`imposizione fiscale pagata al momento dell`ottenimento dell`anticipo.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Notizie economia



Fonte: Tiscali





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