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"La BCE non Toccherà i Tassi!"

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Prestiti e Mutui


Si profila un costo del denaro invariato al minimo storico dell`1% nell`area euro. Per il quinto mese consecutivo il Consiglio direttivo della Banca centrale europea non toccherà quindi i tassi di interesse. L`ultima variazione risale allo scorso aprile, un taglio da 0,25 punti al livello attuale, al termine di una drastica manovra al ribasso che sia la Bce sia le altre maggiori banche centrali mondiali avevano lanciato in reazione al peggioramento della crisi.

Domani i banchieri centrali si ritroveranno a Venezia. Per tradizione, infatti, due volte l`anno la riunione di inizio mese si svolge fuori dalla sede istituzionale di Francoforte, a rotazione tra i Paesi di Eurolandia. Ora è il turno dell`Italia e nella conferenza stampa conclusiva il presidente Jean-Claude Trichet sarà affiancato dal governatore della Banca d`Italia, Mario Draghi, indicato come suo possibile successore.

Il blocco dei 16 paesi della moneta unica dovrebbe uscire dalla recessione nel terzo trimestre dell`anno, ma la maggior parte degli economisti è concorde nel prevedere la conferma dei tassi per il quinto mese consecutivo. Ieri la Reserve Bank of Australia è stata la prima banca centrale di un Paese del G20 ad avviare una stretta economica, ma la Bce dovrebbe tardare a seguire l`esempio almeno fino alla seconda metà del prossimo anno.

Nella riunione di domani forte attenzione sarà riposta su eventuali indicazioni su tempi e modi delle strategie di uscita dalle misure straordinarie, sui commenti di Trichet sulla ripresa economica, attesi cauti rispetto alle speranze di un veloce recupero, e sulle valute dopo le voci e le polemiche che si sono rincorse a Istanbul durante il G7.
Prestiti dipendenti
Lo stesso Trichet ieri ha affermato che riequilibrare l`economia mondiale non significa che sia necessario un deprezzamento del dollaro contro l`euro. L`indebolimento del biglietto verde in questi ultimi giorni ha impartito spinte al rialzo alle materie prime, che si commerciano in dollari.
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L`oro ha stabilito nuovi record, fino ad avvicinarsi oggi in prossimità dei 1050 dollari l`oncia (1.048,20 dollari). In parte questa impennata è legata anche a vendite inferiori al previsto da parte della stessa Bce: 155 tonnellate di oro sul 2008-2009, invece delle 500 tonnellate che erano state stabilite come tetto massimo.

Intanto si continua a sperare in un miglioramento del quadro economico. Pochi giorni fa il Fondo monetario internazionale ha affermato che in Europa la recessione economica sembra giunta alla fine, ma la ripresa si profila "lenta e fragile". Per quest`anno il Pil complessivo dell`area euro dovrebbe segnare un calo del 4,2%, con un recupero dello 0,3% nel 2010. Mentre dal fronte inflazionistico non si rilevano segnali di allarme.

Peraltro oggi l`ufficio statistico europeo Eurostat ha sottolineato che l`economia della zona euro nel secondo trimestre 2009 si è contratta più di quanto stimato inizialmente, in quanto i contribuiti della domanda delle famiglie e del commercio si sono rivelati inferiori alle prime previsioni.

Il Pil dell`area dei 16 paesi dell`euro nel periodo aprile-giugno è sceso dello 0,2% sul trimestre precedente e del 4,8% su base annua, contro le letture precedenti di -0,1% e -4,7% rispettivamente. Gli economisti si aspettavano che venissero confermate le letture precedenti. La strada per la ripresa è quindi più lunga del previsto.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Milano Finanza






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