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"I Massaggi in Spiaggia Fanno Male!"

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No ai massaggiatori abusivi anche per il 2009: il divieto arriva con un`ordinanza firmata dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Una proposta giusta anche per i fisioterapisti che però suggeriscono, visto la forte richiesta, di organizzare corsi specifici e regolamentare le prestazioni, soluzioni che potrebbero offrire 7.000 nuovi posti di lavoro.Le misure previste - La nuova ordinanza prevede misure "per la tutela dell`incolumità pubblica dal rischio derivante dall`esecuzione di massaggi lungo i litorali per prevenire effetti pericolosi dovuti alla pratica sulle spiagge, da parte di soggetti ambulanti, di prestazioni presunte estetiche o terapeutiche. L`ordinanza prevede il divieto di offrire a qualsiasi titolo prestazioni riconducibili a massaggi estetici o terapeutici da parte di ambulanti per salvaguardare la salute dei cittadini derivante da prestazioni fatte da soggetti che non hanno comprovata preparazione e competenza, nonché in luogo non idoneo allo scopo.Spetta ai sindaci dei litorali italiani far rispettare le norme - "L`assenza di specifica igiene delle mani - ha spiegato Martini - può essere veicolo di trasmissione di infezioni cutanee e l`uso di oli, pomate ed altri prodotti di ignota provenienza potrebbe generare fenomeni di reazioni allergiche e fotosensibilizzazione della pelle esposta ai raggi solari". Senza contare, ha sottolineato, che "esistono patologie, in particolare dell`apparato vasculo-linfatico e osteoarticolare, che possono avere complicanze a seguito di interventi non tecnicamente adeguati".Organizzare dei corsi - Secondo Gilberto Di Benedetto, presidente dell`Associazione dei fisioterapisti e pazienti italiani, la soluzione potrebbe essere quella di organizzare corsi specifici con il rilascio di autorizzazioni. "Siamo pienamente d`accordo - ha riferito Di Benedetto - con l`ordinanza del Sottosegretario. Tuttavia, l`introduzione di corsi riconosciuti potrebbero aiutare contro l`invasione dei massaggiatori abusivi". Secondo Di Benedetto si dovrebbe tornare alla situazione che c`era negli anni sessanta quando "gli stabilimenti balneari erano ancora concepiti come luoghi dove curare il benessere della persona". Organizzando corsi biennali su massaggi rilassanti e defatiganti, e non terapeutici o estetici, o sull`uso di fanghi, si potrebbe dare sicurezza a livello igienico ed esperienza a chi richiede questi servizi "visto che - ha concluso Di Benedetto - c`é un`esigenza e la gente richiede queste prestazioni".
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Fonte: Tiscali





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