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"Minetti:Aiuto le Mamme che non vedono!"

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Fare del bene rende felici. E molte volte basta veramente poco per ridare il sorriso a una madre. In occasione della festa della mamma del 10 maggio Annalisa Minetti, al fianco di Cbm Italia nella lotta alla cecità, ha voluto portare il suo sorriso e il suo aiuto a quelle donne che come lei non vedono. La cantante 33enne di Rho, che nel 1998 ha vinto il festival di San Remo, è da poco rientrata dalla Bolivia dove, insieme a suo marito - l`ex calciatore del Napoli Gennaro Esposito - ha voluto provare l'esperienza del volontariato attivo. La scelta è caduta sul centro di Santa Cruz de La Sierra, gestito dall'associazione che da oltre 100 anni è un punto di riferimento per la prevenzione delle malattie della vista.

Dal 2008 lei è testimonial di CBM Italia per la Bolivia. Che cosa l'ha spinta a intraprendere questo viaggio?
“Quando è nato mio figlio Fabio ho vissuto la gioia di diventare mamma: ho ascoltato il suo respiro, accarezzato la sua pelle, sentito il suo profumo. Ma ho anche capito la sofferenza di tutte le mamme cieche che possono vedere il loro bambino. Per questo ho voluto visitare il centro di Santa Cruz, per portare la mia solidarietà a quelle mamme che, come me, non hanno la possibilità di guardare il loro bambino. Oggi sapere che anche col mio aiuto molte donne potranno vedere i loro figli, cosa che non potrò fare io, mi fa sentire meglio".

Che cosa le ha insegnato questa esperienza?
"Basta davvero poco per far avverare il grande desiderio di queste madri: sono sufficienti infatti solo 15 minuti per un'operazione che risolve il problema della cataratta. Donare 30 euro a CBM Italia Onlus per la festa della mamma permetterà di eseguire questa operazione su una donna affetta da cataratta, riportando così la luce nella sua vita e la possibilità di regalare a ogni bambino lo sguardo amorevole della sua mamma".

Quali sono le finalità del progetto CBM?
"L'associazione non si limita solo a restituire la vista. Nei casi in cui questo non è possibile perché la malattia è diventata irreversibile cerca di dare un aiuto diverso. La Bolivia è un paese molto povero dove la maggior parte della popolazione vive in condizioni di miseria. Il problema non è solo la cecità ma è soprattutto l'emarginazione. Spesso il non vedente è considerato come un peso. Invece è necessario che queste persone vengano reintegrate nella società e far loro vivere una vita quasi normale".

Che cosa fate materialmente per queste persone?
"Cerchiamo di dare loro fiducia, insegnandogli un lavoro e a essere il più indipendenti possibile dagli altri. Proprio con queste persone io ho cercato di rendermi utile. A questi uomini, donne e bambini oltre a mancare la vista mancano spesso piccoli gesti d'amore che danno fiducia. Cosi per una settimana ho cercato di prendermi cura di loro provando a insegnargli come essere autosufficienti. Inoltre anche tramite conferenze e incontri ho tentato di spiegare che è possibile fare una vita normale nonostante la cecità".

Lei ha un figlio, ma ha preferito non partire con lui. Come mai?
"Ho intrapreso questo viaggio solo con mio marito, mio figlio è troppo piccolo, ha solo un anno e mezzo. Per questo io e Gennaro abbiamo deciso di lasciarlo a casa. La ragione principale di questa scelta è che non sapevo quali erano le condizioni igieniche perciò ho pensato che un bimbo piccolo potesse essere di peso. In Bolivia ci sono tanti bambini proprio come il mio Fabio, ma meno fortunati ed era necessario che io mi dedicassi a loro. E così, d'accordo con mio marito, ho deciso di affidare nostro figlio ai nonni".

E come è andata?
"Era la prima volta che mi staccavo da lui. All'inizio avevo molta paura invece è andata meglio del previsto perché lì ho fatto da mamma a tanti bambini. Avevo tutta la giornata impegnata, per una settimana mi sono presa cura di loro, li ho lavati, ho dato loro da mangiare ho giocato e cantato ma soprattutto gli ho fatto capire che io pur essendo cieca vivo una vita quasi normale".

Qual è la giornata tipo di una mamma in carriera come lei?
"Faccio una vita normale: mi alzo quasi all'alba perché Fabio si sveglia prestissimo, mi occupo di lui e delle faccende domestiche. E poi c'è mio marito che mi dà una mano nelle cose pratiche. In casa non abbiamo un aiuto. Come tutte le mamme che lavorano conciliare impegni e famiglia è possibile. Basta organizzarsi: quando ho un impegno i nonni e le zie sono pronte a occuparsi di Fabio".

Lei ha espresso più volte l'intenzione di adottare un bambino.
"Si io e mio marito stiamo pensando ad un'adozione internazionale per dare un fratellino o una sorellina al nostro Fabio. E anche se dovrò sottopormi a visite e a prove di idoneità mi sento pronta".

Quale il regalo che vorrebbe ricevere per la festa della mamma?
"ll dono più bello lo ricevo ogni giorno. Con mio figlio che mi ha dato la gioia di essere mamma e mio marito che mi sostiene".

Il desiderio che vorrebbe vedere realizzato?
"Raccogliere molti soldi per poter aiutare le persone che vivono in condizioni di estrema povertà e con problemi alla vista. Non solo le mamme. Con la nostra associazione operiamo anche uomini e ragazzi. Per i bambini non vedenti il discorso è diverso, per poter intervenire sui loro occhi è necessaria una macchinario particolare ma appena sarà possibile verrà acquistata".

Quali sono i suoi prossimi impegni nel mondo dello spettacolo?
"Uscirà un disco a livello internazionale in autunno, poi c'è un'altra novità nella mia carriera. A giugno sarò una delle protagoniste di un musical sulla vita di San Francesco dal titolo Forza venite gente dove io interpreto la parte di Santa Chiara.
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Fonte: Tiscali





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