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"Lo stalking: un fenomeno in crescita!"

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Lo stalking: un fenomeno in crescita 0
Il fenomeno dello stalking (letteralmente “fare la posta”) è quanto mai attuale dal momento che è stato approvato dal Consiglio dei ministri un disegno di legge che parla di: “Misure contro gli atti persecutori”.Il termine indica gli atteggiamenti e i comportamenti molesti e reiterati di controllo e sorveglianza di un individuo nella vita privata di un`altra persona.

In generale è più frequente che il persecutore sia un uomo e la donna sia la vittima. Lo stalker mette in atto appostamenti continui nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, cercando un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate oscene o indesiderate.

Quindi non sono le singole azioni che costituiscono il reato, ma proprio le modalità di insistenza e continuità contro il volere della vittima. Queste azioni diventano persecutorie fino a generare in chi le subisce ansia, paura, insonnia e incubi con caratteristiche analoghe al Disturbo Post Traumatico da Stress. Lo stalker può essere un estraneo, ma il più delle volte è un conoscente, un collega o un ex-partner, che agisce spinto dal desiderio di recuperare il precedente rapporto o per vendicarsi di qualche torto subito.

Le situazioni di stalking sono molteplici (in base alle circostanze ed alla tipologia di persecutore) e la vittima può reagire in modo diverso a seconda delle modalità in cui è perseguitata. È possibile comunque adottare alcune regole generali per difendersi:
 prima di tutto è fondamentale prendere atto del problema per non rischiare di sottovalutarlo;
 “dire no” con fermezza e decisione a qualsiasi richiesta di attenzione (non accettare regali, non assecondare le telefonate, ecc.) o a richieste di ripristinare una relazione sentimentale conclusa;
 evitare di uscire seguendo orari prevedibili;
 evitare di uscire in luoghi isolati;
 avere sempre con sé il cellulare per telefonare e chiedere aiuto in caso di necessità;
 rivolgersi alle forze dell`ordine in caso di pericolo.

Un errore da non commettere è proprio quello di pensare di avere a che fare con una persona rispettosa delle scelte altrui. Per questo motivo purtroppo molte donne cercano di risolvere il problema da sole rimanendo in balia dei loro persecutori anche per anni o per paura che dopo una denuncia la situazione possa degenerare. Ciò è del tutto inutile perché lo stalker non desiste dai suoi comportamenti. Anzi non sono poche le situazioni in cui i pedinamenti, le molestie e le minacce sono degenerate nell`omicidio della vittima, come a voler dire “senza di me non hai diritto di vivere la tua vita”.

Perché il provvedimento diventi legge sarà necessario modificare il Codice Penale con l`inserimento dell`articolo 612-bis (Atti persecutori) e quindi introducendo la fattispecie del reato di stalking.
In base a questo articolo “è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l`incolumità propria o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso ai danni di un minore (...)”.

Nel 2006 l`Istat ha svolto un`indagine (pubblicata nel 2007) su “La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia” attraverso un campione comprendente 25 mila donne tra i 16 e i 70 anni, intervistate su tutto il territorio nazionale con tecnica telefonica. Da questa ricerca è emerso che sono stimate in 2 milioni 77 mila le donne che hanno subito comportamenti persecutori (stalking), che le hanno particolarmente spaventate, dai partner al momento della separazione o dopo che si erano lasciate, il 18,8% del totale.

Tra le donne che hanno subito stalking, in particolare il 68,5% dei partner ha cercato insistentemente di parlare con la donna contro la sua volontà, il 61,8% ha chiesto ripetutamente appuntamenti per incontrarla, il 57% l`ha aspettata fuori casa o a scuola o al lavoro, il 55,4% le ha inviato messaggi, telefonate, e-mail, lettere o regali indesiderati, il 40,8% l`ha seguita o spiata e l`11% ha adottato altre strategie. Quasi il 50% delle donne vittime di violenza fisica o sessuale da un partner precedente ha subito anche lo stalking, 937 mila donne. 1 milione 139 mila donne hanno subito, invece, solo lo stalking, ma non violenze fisiche o sessuali.

La necessità di introdurre questa nuova fattispecie di reato è nata proprio perché, al contrario di molti altri Paesi (Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda e Germania), in Italia ancora non esisteva una legge che regolamentasse questo crimine.
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Fonte: Tiscali






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