Amore e psiche



Amore e Psiche



MADRIGALE D`ESTATE

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Stringi la tua bocca rossa con la mia,

Estrella gitana!

Sotto l`oro del sole a mezzogiorno

morderò la mela.

Tra i verdi ulivi del colle

c`è una torre moresca,

che ha il colore della tua carne campestre

che sa d`aurora e miele.

Mi offri nel tuo corpo ardente

quel divino alimento

che da fiori al quieto canale

e astri al vento.

Come ti sei concessa a me, o luce bruna?

Perché colmi d`amore

mi hai offerto il tuo sesso di giglio

e il gioco sonoro dei tuoi seni?

Fu forse per il mio triste aspetto?

(Oh, forse i miei goffi passi!)

Forse pietà t`infuse

questa mia vita arida di canto?

Come non preferiresti alle mie pene

le sudate cosce

di un contadino di San Cristoforo,

cosce pesanti e belle nell`amore?

Tu sei come una Danaide di piacere,

femminile Silvano.

Profumano i tuoi baci come profuma

il grano secco dell`estate.

Offuscami gli occhi col tuo canto.

Sciogli la tua chioma

distesa e solenne come un manto

d`ombra sopra il prato.

Dipingimi un cielo d`amore

con la tua bocca insaguinata,

la stella nera del dolore

su uno sfondo di carne.

Il mio cavallo andaluso

è prigioniero dei tuoi occhi aperti;

e volerà assorto e sconsolato

quando li vedrà morti.

Anche se tu non m`amassi io t`amerei

per il tuo sguardo oscuro,

come l`allodola ama il nuovo giorno

solo per la rugiada.

Stringi la tua bocca rossa con la mia,

Estrella gitana!

Lasciami sotto il chiaro mezzogiorno

consumare la mela.

G. Lorca

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