|  | INCAZZATA CON DIO
 
 
 
 
 
 
 
 Sono incazzata con te, Dio. Sono sempre
 stata credente, in fondo; anche se ho
 cominciato a pregare, ad essere
 realmente fedele da quando ho 17 anni, i miei genitori mi hanno trasmesso quel sentimento di fiducia in te fin da quando ero una bimba. Ed io non ne ho mai dubitato. Mai, fino al 3 ottobre 2016.
 Dopo quel giorno sono andata in chiesa
 raramente, sono tornata in comunità, ho partecipato alla solita convivenza
 annuale, ho cercato di riprendere in
 mano la mia solita routine, ma nulla.
 Non provo più nulla  per te, Dio.
 Qualcosa in me si è spento
 definitivamente. E` strana come
 sensazione da spiegare e non credere che sia facile ammettere una cosa del genere, per me. Io vorrei credere ancora in te, nelle tue opere, ma più ci provo, più non ci riesco.
 Ho studiato filosofia al liceo, per tre anni ed ho appreso le teorie di numerosi filosofi anticristiani, i quali sviscerano la dottrina cristiana per svalutarla; tuttavia ciò non ha mai fatto vacillare la mia fede.
 Pensavo di affrontare il problema in
 questo modo: ammesso che le teorie di
 tali studiosi fossero vere, noi non
 potremmo sapere se effettivamente
 esista l`Onnipotente o meno finché siamo in vita, quindi per migliorare la nostra morale sarebbe comunque conveniente credere in Dio, anche solo per avere un metro di giudizio o di confronto per perfezionare il nostro operato esistenziale.
 Nel momento in cui ho visto per l`ultima volta il suo volto;
 nel momento in cui hanno messo il
 coperchio;
 nel momento in cui ho ascoltato, o
 meglio, assorbito, il rumore acido del
 trapano che conficcava i chiodi nel legno;
 è come se nel mio cuore si fosse lacerato qualcosa.
 In quegli istanti ho davvero ealizzato il dolore sordo e stridente, il dolore cieco, freddo, assoluto di chi si ritrova impotente di fronte alla perdita  prematura di una persona cara.
 Avrei voluto spaccare il cielo.
 Avrei potuto strapparmi un braccio,
 togliermi un occhio, ma nulla mi avrebbe fatto tanto male al cuore quanto la consapevolezza di averla persa per sempre.
 Lei era guarita, Cristo santo. Era guarita, ce l`aveva fatta, porca troia.
 Lei voleva andare in montagna a
 capodanno, voleva andare a Barcellona
 con me, voleva andare a Firenze, in
 Sicilia, a rivedere la sua Roma, voleva fare la logopedista, voleva accarezzare di nuovo i suoi gatti, andare al mare, avere 10 figli e sposarsi. Mio Dio, sognavamo
 da quando avevamo 3 anni i nostri
 matrimoni! Sarebbe stata la mia
 damigella, la zia dei miei bambini, la
 madre dei miei nipoti.. Quanti ricordi..
 Quante giornate ad immaginare i nostri
 fidanzati futuri, i nomi dei nostri figli, come saremmo state da vecchie. Perché non te la sei presa subito, mio Dio?
 Volevi darci una lezione? Volevi
 mostrarci quanto meravigliosa era Anna?
 Quanta forza ha avuto nell`affrontare un cancro? Quanto coglioni siamo noi
 umani, che diamo sempre la salute e
 l`amore verso i propri cari per scontati?
 Ok, bèh, grandissimo. Avresti potuto
 benissimo farlo senza che lei, persona
 innocente, ne pagasse le conseguenze  in modo così brutale, a meno di un passo dalla guarigione.
 La mia fede in Dio è terminata quando
 hanno chiuso la bara di una ragazza di 19 anni.
 Probabilmente non riesco ancora ad
 accettarlo, in fondo sono passati poco più di due mesi, ma sono stati i primi due mesi senza te, oh Dio, e questo mi fa paura. Se ci fosse un modo per rendere reversibile il mio cambiamento, lo farei,
 ma non so come comportarmi,
 considerando il fatto che (sì, lo scriverò di nuovo) non ho più fiducia nei tuoi confronti. La mia fede si è spenta perché in me è nata la convinzione che, forse, è vero ciò che i filosofi scrivono; è vero che l`uomo si è "inventato" un Dio per trovare risposte a domande che, altrimenti, gli avrebbero corroso l`anima;
 è vero che, probabilmente, l`uomo si è
 "costruito" un Dio per fuggire di fronte al dolore provocato dalla morte.
 In realtà, penso ora, Anna (come ogni
 altro defunto) non ha più un corpo. Anna non potrà mai più fare tutto quello che aveva desiderato ardentemente compiere. Anna è là, sotto terra, con le labbra viola, le ossa distrutte a causa degli interventi estremi dei medici, il viso
 macchiato per la setticemia, i capelli
 cortissimi a causa dei farmaci
 chemioterapici.
 Se qualcuno mi viene a dire che in realtà ora Anna è in paradiso e sta meglio, io non ci credo più. Fa stare meglio noi, suoi parenti, suoi amici, ritenere che Anna ora sia in pace, che un giorno la potremo riabbracciare; ciò ci mette nella cosiddetta "pace dei sensi". Ma se consideriamo i fatti accaduti, la verità è un`altra. La verità è che Anna non esiste più. E` che la vita di Anna è stata
 stroncata, che il suo cuore, la sua anima, ci hanno salutato quel 3 di ottobre.
 Quante volte ho pensato che avrei potuto esserci io al posto suo.. io che non so minimamente cosa fare della mia vita, che non ho programmi, perchè mi merito di stare qui? E` Dio? Perchè?
 Non lo so.. non so più nulla..
 l`adolescenza per me dovrebbe quasi
 essere terminata, e invece è la prima
 volta in vita mia in cui mi sento
 estremamente disorientata..
 Sono, però, più di tutto incazzata nera.
 Incazzata per non riuscire a più vedere crescere a fianco a me la mia Anna, incazzata per non poterle mai più dire quello che il mio orgoglio ha sempre dato per scontato: "ti voglio bene, Annuccia".
 E mi mordo l`anima se solo penso a
 quanto pirla sono stata.
 Ma tu, Dio, in tutto questo che fai? Per dirmi che sono una stronza egoista devi farmi pentire ogni giorno per il resto della mia vita di non aver detto quella semplice frase? Che cazzo di senso ha tutto questo? Perchè hai fatto pagare a lei quello che ora stai facendo capire a me? Lei è davvero stata solo una sorta di "strumento" per farci "svegliare fuori" tutti quanti?! Mi viene la nausea al solo
 pensare queste cose..
 Sono incazzata, Dio. Vorrei parlarti, ma non ti trovo più.
 
 Tua, incazzata, Valentina
 
 
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