Amore e psiche



Amore e Psiche



"Morbo di K: Quando l`Amore va oltre la Psiche"

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Morbo di K: Quando l`amore va oltre la
psiche...


Questo vuole essere un tributo ed una
testimonianza a tutti quegli uomini
che sono andati oltre le ragioni dei
propri interessi ed hanno omaggiato la
vita con l'amore e la
passione per la vita.
Recitava Talmud: “Chi salva una vita,
salva il mondo intero…”; è questa la
storia di illustri sconosciuti che a
scapito delle loro vite, si sono
prodigati per salvare quelle degli
altri.
Dopo la seconda guerra mondiale,
migliaia furono le testimonianze di
ebrei sopravvissuti
alla shoah che vollero rintracciare e
ringraziare
i loro benefattori.
Fu istituita così, nel 1962, una
commissione
guidata dalla suprema corte israeliana
con
l'incarico di conferire il titolo di
“Giusto tra le
nazioni”, a chi, a rischio della
propria vita si era adoperato per
salvare la vita anche di un solo
ebreo dal genocidio nazista.
Il Giusto tra le nazioni, viene
insignito di una speciale medaglia con
inciso il suo nome ed ha il privilegio
di vedere aggiunto il proprio nome
agli altri presenti nel Giardino dei
Giusti; viene
altresì dedicata la piantumazione di
un albero,
nel desiderio di un ricordo eterno
della persona amata.
Oltre 23.000 sono i Giusti tra le
nazioni nel mondo di cui quasi 500
sono italiani.
Forse il più “famoso” giusto tra le
nazioni italiano è Giorgio
Perlasca
, che divenne noto per
avere salvato la vita ad oltre
5000 ebrei ungheresi strappandoli alla
ferocia nazista fingendosi un
diplomatico spagnolo dispensando
passaporti spagnoli.
Aldo Palatucci, funzionario di
polizia presso Fiume, grazie alla sua
posizione non esitò a fare evacuare
dall'Italia oltre 5000 ebrei.
Venne arrestato da Kappler nel 1944.
Morì a soli 36 anni del campo di
lavoro forzato di Dachau.
Carlo Angela, medico, che nella
clinica “Villa Turina Amione” accolse
centinaia
di ebrei e rifugiati falsificando le
cartelle
cliniche dei pazienti.
Tutti validi esempi di come la
fantasia è messa al servizio del bene
e dell'amore.
Ma la storia più curiosa, bizzarra ed
forse affascinante è quella del medico
romano Giovanni Borromeo che,
inventandosi di sana pianta una nuova
malattia denominata “morbo di K.”, in
osservanza del giuramento di
Ippocrate, riuscirà a salvare
centinaia di vite umane.
Forse l'origine nome del morbo K era
dovuto al nome di Kappler o di
Kesselring, non si sa bene
con certezza, comunque si trattava di
una rara
malattia neurodegenerativa assai grave
che
conduceva, in fasi successive, a stati
di ansia, mioclonie, disartria e, in
alcuni casi, anche alla demenza e alla
morte fra atroci sofferenze. La
malattia era inoltre estremamente
contagiosa e, allo stato, non se ne
conosceva ancora alcuna
cura efficace. I postumi erano in ogni
caso gravemente invalidanti. I primi
sintomi si manifestavano con stati di
ansietà, spasmi, panico o
aggressività, perdita di memoria e
allucinazioni, forti emicranie.
FOTO


Fonte: Web




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