Non solo cocaina, marijuana o pasticche: i giovani sono fortemente dipendenti anche da comportamenti compulsivi, che vanno dall`uso frenetico di
internet e cellulari al gioco d`azzardo. Uno su cinque, secondo alcune statistiche, sono i "dipendenti" dalle nuove tecnologie, uno su dieci quelli a rischio patologico per il gioco d`azzardo.
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Secondo i dati elaborati dal professor Daniele La Barbera dell`Università di Palermo su un campione di oltre 2.200 studenti delle scuole superiori e resi noti dal Cnr di Pisa il 22% ha infatti manifestato un atteggiamento eccessivamente `immersivo`, trascorrendo troppe ore al computer o mostrando forme di attaccamento quasi maniacali nei riguardi dei `gadget` tecnologici. Quanto al gioco d`azzardo, un giovane italiano su due, compresi i minorenni, scommette soldi e circa uno su dieci è a rischio patologico. E il fenomeno è in aumento, soprattutto tra le ragazze.
Gratta e vinci, lotterie istantanee, scommesse sportive, lotto e superenalotto sono i giochi in denaro maggiormente praticati dai giovani, che puntano un importo medio di 50 euro al mese. Il gioco d`azzardo, secondo la ricerca, è più diffuso tra i ragazzi e le ragazze del Sud Italia, con la Campania che si colloca in testa alla classifica regionale. E se il 45% ha detto di aver giocato più di 2 volte l`anno, il 14% ha giocato oltre 20 volte nei 12 mesi."Le nuove dipendenze - affermano gli organizzatori - non riguardano l`uso o abuso di sostanze, ma non per questo sono meno pericolose: possono infatti portare a
comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici riferiti a oggetti, attività, stili di vita, gestione del tempo, difficoltà relazionali ed un distorto rapporto con la realtà ed il mondo esterno". Per gli esperti, "la trasversalità sociale, culturale, generazionale delle nuove dipendenze e la loro pervasività nella vita di uomini e donne, anche di diversa estrazione sociale, testimoniano non solo la loro veloce diffusione nell`ultimo decennio, ma anche e soprattutto la loro potenza e pericolosità".Un rischio più elevato per bambini e giovani, dicono gli esperti. Soprattutto fra di loro si diffondono le nuove tecnologie: secondo l`Istat, l`uso del cellulare nella fascia tra 11 e 13 anni è passato dal 35,2% del 2000 all`83,7% del 2008. Per far fronte a questi nuovi problemi esiste la Rete nuove dipendenze promossa dal Mopi, coordinamento nazionale di professionisti, operatori socio-sanitari, associazioni, cooperative, enti pubblici e privati qualificati che operano in base alle loro specifiche competenze professionali.
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Fonte: Tiscali