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"Bon Ton: Il Galateo dell'Ospite!"

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Bon ton: il galateo dell`ospite.
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Capita per Natale o Capodanno di essere invitati da parenti o amici: cosa fare per ben figurare ed evitare spiacevoli cadute di stile? Ecco alcuni saggi consigli.

Appena accettiamo un invito, si presentano alla nostra mente sempre gli stessi interrogativi: chi ci sarà? Che cosa mi metto? E soprattutto: che cosa porto? Prima di tutto, meglio evitare di chiedere apertamente chi sono gli altri ospiti. E' poco educato, sicuramente poco discreto. E poi, basta pensare "positivo": ci sarà senz`altro della gente simpatica, e se così non fosse, una serata passa in fretta. Quanto al cosa indossare, tener presente che, al giorno d`oggi, lo "sportivo-elegante” va sempre bene. Importantissimo pensare invece al “cosa portare”. La scelta è importante perché esprime il nostro ringraziamento per l`invito, e in più parla di noi, del nostro buon gusto a chi ci ha dimostrato di volerci bene.

Se poi si vuole dare un segno di classe, la prima volta che ci si reca a casa di qualcuno, è di gran gusto inviare in anticipo un mazzo di fiori alla padrona di casa, per contribuire a dare un`aria festosa all`ambiente. Sul biglietto si può scrivere qualcosa di semplice, tipo: “Grazie per l`invito”. Se chi invita è un uomo, questo tipo di omaggio "verde" non è obbligatorio; volendo farlo, non invieremo però fiori recisi, ma una bella pianta non fiorita. Tra amici più intimi, invece, si può portare direttamente un mazzo di fiori purché piccolo e facile da sistemare, dal momento che la padrona di casa dovrà andare alla ricerca di un vaso contemporaneamente all`arrivo di altri ospiti. Agli amici che ci invitano a Natale un regalo va portato. Non è però il caso di arrivare con un dono molto "importante", per non mortificare altri ospiti giunti a mani vuote, o che si sono limitati a un semplice "pensierino”. Se conosciamo gli altri invitati, può essere ottima l`idea di mettersi d`accordo per un dono collettivo.

Libri e dischi sono sempre graditi, ma presuppongono un minimo di conoscenza dei gusti del ricevente: è vero che se non gli piacciono, o li possiede già, li può sempre cambiare, ma andare a riportarli al negozio costituisce pur sempre un piccolo fastidio, che dovremo cercare di evitargli con una scelta "mirata". Meglio invece non "lanciarsi" con piccoli oggetti per la casa, o personali: richiedono un certo grado di confidenza, un`ottima conoscenza dei gusti e delle esigenze di chi li riceve, e, se sono di valore, risultano spropositati per un semplice "grazie" per un invito a cena. Si va invece sul sicuro con una scatola di cioccolatini, o di dolci vari, sempre graditi, che i padroni di casa provvederanno ad aprire per condividerne il contenuto con gli ospiti dopo il caffè, per accompagnare piacevolmente l`eventuale bicchierino "digestivo". Dolci freschi, torte e vini sono invece poco adatti a un invito a cena, proprio a causa della regola del galateo che impone a chi riceve l` omaggio di offrirlo immediatamente ai presenti.

Chi invita ha già studiato tutto il menu, ha pensato al dessert, ha armonizzato la scelta dei vini con le vivande offerte; il dessert in più rischia di turbare l`armonia del pasto, o almeno, nel migliore dei casi, ne appesantisce moltissimo il carico calorico; così pure un vinello bianco frizzante, o un rosso corposo, risulterebbero sprecati se aggiunti in tavola solo perché portati da un ospite, e magari anche in condizioni non ottimali di temperatura. Non conoscendo il menu, quindi, chi vuole ad ogni costo contribuire alla "cantina" della serata farà bene a portare un liquore, o un vino da dessert, oppure uno spumante o champagne brut, da portare già opportunamente raffreddato, e che potrà essere servito come aperitivo. Ma chi ha la fortuna di avere un orto, o un piccolo frutteto, può fare omaggio agli amici più intimi (e nelle serate informali) dei propri prodotti, che saranno certo apprezzati e graditi. In questo caso, però, ricordiamoci che vale il concetto di “modica quantità" (si tratta di offrire un assaggio, non di riempire la dispensa) e che è richiesta un certa attenzione alla presentazione. Non che un cavolfiore vada incartato e infiocchettato come se fosse un mazzo di rose, ma senz`altro va un po` ripulito della terra. Vanno evitati fantasiosi impacchettamenti, carte di giornale e sporte di plastica che non denotano certo eleganza. Meglio puntare decisamente su un foglio di carta velina pulita, o normale carta da pacchi.
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Fonte: Tiscali





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