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"Dubai: Crisi, Tanto rumore per Nulla?"

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Dubai World ristruttura debiti per 26 miliardi, l`emiro di Dubai getta acqua sul fuoco, ma le Borse degli emirati fanno ancora capolino. La società controllata dal Governo del piccolo emirato arabo ha messo a punto un piano che prevede la ristrutturazione del suo debito per una cifra complessiva di 26 miliardi di dollari.
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Il piano prevede un processo di ristrutturazione in cinque fasi, che interesserà alcune delle società controllate, tra cui anche l`immobiliare Nakheel, tra le più colpite dalla crisi. La ristrutturazione esclude le imprese della holding Dubai Word che hanno un buon andamento finanziario. Si tratta di Istithmar World, DP World e Jebel Ali Freezone.
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Il tentativo è quello di salvare i cosiddetti gioielli del gruppo, anche se gli esperti sono scettici sulla possibilità che Dubai World possa riuscire a disfarsi dei debiti e tenersi tutte le imprese sane. Gli obbligazionisti del gruppo sono ancora sotto shock per l`annuncio della moratoria sul pagamento dei debiti, ma difficilmente accetteranno una ristrutturazione senza avere delle forti garanzie in cambio, specie ora che il governo si è tirato fuori dalla copertura del debito.
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Nakheel, che è l`anello debole dell`impero finanziario di Dubai World, alla fine del 2008 aveva in portafoglio attività del valore di circa 100 miliardi di dollari. Ma nel frattempo i prezzi degli immobili sono crollati del 50% e gran parte delle mega-costruzioni progettate dal gruppo sono rimaste invendute e coi lavori fermi a metà.
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Anche Limitless, l`altro braccio operativo nel settore immobiliare, sulla carta ha un portafoglio con attività del valore di 100 miliardi di dollari, ma ha gli stessi problemi di Nakheel. Per questo Dubai World rischia di dover mettere in vendita almeno una parte dei suoi gioielli.
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Nonostante l`annuncio di Dubai World sono continuati anche oggi gli ordini di vendita alla Borsa di Dubai e in quella di Abu Dhabi essendo venuta meno la fiducia degli investitori sul piccolo emirato arabo dopo che, la scorsa settimana, Dubai Wolrd ha chiesto una moratoria sul suo debito che ammonta a circa 60 miliardi di dollari.
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Proprio la Borsa della città emiratina ha chiuso con un -5,61%. Male anche la vicina Abu Dhabi con un -3,57%. A poco sono servite le considerazioni dell`emiro di Dubai, Sheikh Mohammed bin Rashid al-Maktoum, che è anche vice presidente, premier e ministro della Difesa degli Emirati arabi uniti, secondo cui il Governo dell`emirato e Dubai World sono due entità separate.
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"Mettere insieme il gruppo Dubai World e il Governo è sbagliato. La nostra economia è forte e solida". E` con queste parole che l`emiro ha commentato per la prima volta la crisi finanziaria che sta colpendo il suo emirato. I numeri di Moody`s parlano chiaro. L`agenzia internazionale di rating ha infatti stimato in 100 miliardi di dollari il debito complessivo dell`emirato di Dubai e delle sue aziende.
Mutui per ristrutturazione
Moody`s ha specificato che Dp World e la Free Zone Jabel Ali, due società di Dubai World, che non rientrano nella ristrutturazione del debito, hanno debiti di circa 10 miliardi di dollari. Secondo Moody`s la ristrutturazione di parte dei debiti di Dubai World potrebbe portare a una catena di default e al downgrade dei rating di numerose banche degli Emirati arabi uniti, mentre le grandi banche internazionali subiranno danni relativi.

Per Moody`s le banche degli Emirati controllano circa il 15-20% dei 60 miliardi di dollari di debiti di Dubai World. Mentre le banche inglesi hanno la maggiore esposizione verso il debito di Dubai World, a detta di Harm Zebreges, rappresentante del Fondo Monetario Internazionale per la zona Asia-Pacifico. "Secondo quanto ci risulta l`esposizione delle banche asiatiche è limitata con una più forte esposizione delle banche britanniche", ha sottolineato Zebreges.

Rientrati in parte i timori sulla situazione finanziaria a Dubai, le Borse europee oggi viaggiano in territorio positivo. Incoraggiate anche dalla buona apertura di Wall Street (+1% il Dow Jones e +1,20% il Nasdaq), le piazze finanziarie del Vecchio Continente consolidano i progressi. Londra guadagna l`1,90%, Francoforte l`1,94%, Parigi il 2,20%.

Piazza Affari si muove compatta con il resto d`Europa, con il Ftse Mib in rialzo del 2,34%. Bene anche All Share (+2,26%). Il prezzo del petrolio è tornato sopra quota 78 dollari, l`euro a quota 1,51 dollari: la moneta europea ora passa di mano a 1,5090 dollari, dopo essere risalita a 1,5105 e l`oro ha aggiornato il massimo storico. Ha infatti sfondato quota 1.200 dollari l`oncia. Al Comex di New York i future con scadenza a febbraio hanno segnato un nuovo record storico a 1.200,05
dollari.
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
Foto


Fonte: Milano Finanza





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