Amore e psiche



Amore e Psiche



"Wi Fi Libero con la carta di Credito!"

Invia testo Invia
Wi Fi Libero con la carta di Credito 0Wi Fi Libero con la carta di Credito 1
Wi Fi Libero con la carta di Credito 2Wi Fi Libero con la carta di Credito 3
La Rete si mobilita, arriva la Carta dei Cento per il Wi-Fi libero.
In moltissimi paesi europei, come anche negli Stati Uniti d'America, un qualsiasi utente può accedere ad una rete Wi-Fi libera e lavorare sul Web mentre con il proprio Pc si trova in un bar, su un autobus o in una sala d'attesa dell'aeroporto. In Italia, per via del decreto Pisanu approvato nel 2005 in risposta alle richieste di una direttiva europea (la 2006/24/CE), le cose funzionano in ben altro modo: il decreto impone regole precise che vanno persino oltre le istanze della stessa Ue. Un gestore che decide di offrire un accesso a internet è tenuto a registrarsi presso la Questura, a tenere un registro con le generalità dei clienti e il “log” relativo al traffico generato da questi su internet. La legge impone delle restrizioni uniche che, secondo uno studio condotto dal Garante della privacy, si ritrovano soltanto in Cina e in Arabia Saudita. Neppure il Patriot Act Usa approvato dopo l'11 settembre 2001, prevede l'identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica.L'Italia, nel frattempo, è precipitata in fondo alla classifica dei Paesi che dispongono di un maggior numero di punti di accesso Internet da luoghi pubblici. Davanti a noi, secondo i dati rilasciati da JiWire, società che cura il più completo registro degli accessi Wi-Fi nel mondo, non solo Usa e Regno Unito ma anche Francia, Spagna, Germania e Russia. Le cose potrebbero cambiare molto presto, grazie ad una iniziativa bipartisan, ribattezzata “Carta dei cento per il libero Wi-Fi” (Pdf), presentata da politici del Pdl e del Pd che chiedono al governo l'immediata abrogazione del decreto Pisanu che andrà a scadere il 31 dicembre 2009.Il decreto Pisanu ha rallentato lo sviluppo economico italiano - “Il decreto Pisanu - si legge sulla ‘Carta dei cento per il libero Wi-Fi' - ha assestato un colpo durissimo alle potenzialità di crescita tecnologica e culturale di un paese già in ritardo su tutti gli indici internazionali della connettività a Internet. Nel mondo la Rete si apre sempre di più, grazie alle tecnologie wireless e ai tanti punti di accesso condivisi liberamente da privati, da istituzioni e da locali pubblici: in Italia invece abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali, contrarie alla sua immediatezza ed efficacia e onerose anche da un punto di vista economico. Questa politica rappresenta una limitazione nei fatti al diritto dei cittadini all'accesso alla Rete e un ostacolo per la crescita civile, democratica, scientifica ed economica del nostro Paese. Per questo, in vista della nuova scadenza del 31 dicembre, chiediamo al governo e al parlamento di non prorogare l'efficacia delle disposizioni del Decreto Pisanu e di abrogare la previsione relativa all'obbligo di identificazione degli utenti contribuendo così a promuovere la diffusione della Rete senza fili per tutti”.Procedure più semplici per navigare con il Wi-Fi libero - Insomma, per i firmatari della proposta di legge n. 2962 è arrivato il momento di semplificare le procedure nel rispetto della sicurezza. Un`ipotesi è quella di sfruttare il riconoscimento della Sim del proprio cellulare: "chi tenta di accedere ad internet tramite una rete wireless pubblica viene bloccato da una finestra che richiede l`inserimento del numero di telefonino. Per potere navigare, l`utente è obbligato ad inserirlo. In pochi secondi, ed in via del tutto automatica, l`utente riceve sul proprio telefonino un sms contenente un codice tramite il quale può sbloccare il sistema ed accedere senza problemi alla rete"."La proposta di legge - si legge sul blog di Cassinelli - lascia spazio all`eventualità in cui l`utente possa usufruire di una connessione pubblica senza essere affatto identificato. Trattandosi di un argomento molto delicato però, si delega il Ministro dell`interno a stabilire, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico ed il Ministro della pubblica amministrazione e innovazione, i casi in cui è necessaria l`identificazione dell`utente".Tra i tanti che chiedono al governo di abrogare il decreto Pisanu anche Alberto Abruzzese (docente universitario), Paolo Ainio (ceo Banzai), Paolo Barberis (presidente Dada), Dino Bortolotto (Assoprovider), Marco Cappato (presidente Agorà Digitale), Marco Ghezzi (editore) e Giorgio Gori (imprenditore). Molti anche i giornalisti, tra questi Gad Lerner, Claudio Sabelli Fioretti, Luca Sofri, Vittorio Zambardino e Roberto Bonzio.
Foto



Fonte: Tiscali





Invia questo testo Invia questo testo



Articoli correlati:
Storie di corna nella Firenze di Lorenzo
Il butolino contro i tacchi alti
Novità per le donne: Push up con Gps
"Sono sempre di Più le Donne con il Diabete!"
"La crisi di coppia comincia dalla festa di nozze"