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"Salute: In Italia nascono sempre più Gemelli!"
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| Aumento costante in Italia delle nascite di gemelli: secondo i più recenti dati disponibili, dal 1990 al 2005 i parti gemellari sono aumentati del 25%: un dato confrontabile al 21% di aumento registrato nello stesso periodo negli Stati Uniti. E` questo uno dei dati presentati a Roma, nel primo convegno nazionale sui gemelli in età pediatrica organizzato dall`Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con l`Unità di neonatologia, patologia e terapia intensiva neonatale del Policlinico Umberto I.Tra le cause dell`aumento delle nascite di gemelli, le tecniche di fecondazione artificiale sono al primo posto, ma la frequenza sembra più elevata anche nelle madri che hanno più di 30 anni. Resta da capire che cosa determina le nascite gemellari e proprio questo è l`obiettivo dello studio promosso dal Registro Nazionale Gemelli dell`Iss, nel quale sono registrati attualmente 22.000 gemelli, circa 2.000 dei quali hanno meno di 12 anni.Confrontando le informazioni fornite dai gemelli e quelle dai loro amici non gemelli si cercherà di capire come si trasmette l`essere gemelli, spiega Sonia Brescianini, ricercatrice del Registro. In particolare si vuole capire se si eredita dalla linea materna o da quella paterna e se ci sono differenze fra gemelli monozigoti e dizigoti. L`aumento delle nascite gemellari comporta problemi di salute pubblica, rileva il responsabile dell`Unità di neonatologia dell`università di Roma La Sapienza, Mario De Curtis. I gemelli, spiega, sono "a maggiore rischio di morte e di malattia a causa principalmente della loro prematurità, cioé del fatto che nascono prima di 37 settimane di gestazione".I gemelli prematuri, soprattutto se alla nascita pesano meno di 1.500 grammi, hanno bisogno di "cure particolarmente impegnative e costose nelle Unità di Neonatologia che - rileva l`esperto - purtroppo presentano una grave carenza di posti disponibili". Questa carenza è più evidente nel Centro-Sud, dove accade che "molti neonati non possono essere curati nel centro dove nascono, ma vengono trasferiti nelle prime ore di vita da un ospedale ad un altro con sicuro peggioramento della loro prognosi", rileva De Curtis. Un problema, conclude, che dovrebbe essere affrontato con "una più efficiente organizzazione regionale delle cure perinatali".
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Fonte: Tiscali
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