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"Crisi: Bisogna Sostenere i Redditi delle Famiglie

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Confcommercio: "Per uscire dalla crisi sostenere i redditi delle famiglie e l`innovazione".
"Sosteniamo i redditi delle famiglie e sosteniamo l'innovazione anche nei servizi, anche nella distribuzione commerciale. Si tratta di due grandi volani di crescita. Ne trarrebbero vantaggio le famiglie e le imprese dei servizi. Ma, soprattutto, ne trarrebbe vantaggio l'economia del Paese nel suo complesso”. E' l'appello lanciato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione della conferenza stampa svoltasi presso la sede nazionale della Confederazione per fare il punto sul settore commerciale e sulle prospettive di uscita dalla crisi economica.Pesano per il 40% le spese fisse - Ovvero gli esborsi per affitti, gas, acqua, energia elettrica, servizi bancari e assicurativi. Secondo l`indagine le spese obbligate a carico delle famiglie italiane sono cresciute nettamente nel corso degli anni: nel 1970 il loro peso sugli esborsi totali era circa la metà (23%). Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, giudica molto negativo il dato: "tra il 2000 e il 2008 i consumi pro-capite sono cresciuti in media di appena lo 0,5% l`anno, mentre ormai le spese obbligate assorbono quasi il 40% della spesa complessiva".Sui consumi pesi anche la tassazione - "La pressione fiscale complessiva rimane oggi inchiodata intorno al 43%.
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I dati chiariscono che tanto nel lungo termine quanto nell'analisi per sotto-periodi – ha spiega Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi - vi è stato un drenaggio continuo di risorse dai settori dei beni commercializzabili, quelli che passano dai negozi e sono scelti liberamente dai consumatori, ai settori totalmente o parzialmente protetti: l'indice dei prezzi delle spese obbligate in quasi 40 anni è cresciuto di circa 27 volte, quello dei commercializzabili di 16 volte, ovvero poco più della metà. I beni alimentari hanno un`inflazione ancora più bassa".Sostenere i redditi delle famiglie - Sangalli ha sottolineato che servono “misure urgenti a sostegno della domanda e dei consumi, come la parziale detassazione delle tredicesime per i livelli di reddito medio-bassi”. Sarebbe una “misura straordinaria con una possibile copertura straordinaria, utile a chiudere in maniera più tonica l'anno ancora in corso ed a preparare, per il 2010, uno zoccolo di ripartenza dell'economia più robusto”. Per l'operazione Confcommercio ha ipotizzato un meccanismo di detassazione decrescente al crescere della retribuzione complessiva, con un costo variabile da un minimo di 2,14 miliardi ad un massimo di circa 5,5 miliardi. Sangalli ha anche suggerito “incentivi mirati e che tengano conto di una pluralità di settori produttivi e distributivi in affanno proprio per la debolezza della domanda”. In ogni caso, secondo il presidente di Confcommercio, è indispensabile “impostare fin d'ora un'azione progressiva di intervento, chiarendo tempi e coperture. Sarebbe già questo un buon contributo alla fiducia delle imprese e delle famiglie”.Chiudono i negozi, crescono i disoccupati - "Oltre 50 mila esercizi al dettaglio hanno già chiuso nei primi 9 mesi del 2009 e a fine anno si prevede un saldo negativo tra aperture e chiusure di circa 20 mila unità". Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso della presentazione di uno studio sullo stato della crisi.
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Quest`anno si conteranno 130 mila lavoratori in meno e la cifra nel 2010 crescerà raggiungendo quota 180 mila. Le ore di cassa integrazione concesse nei primi nove mesi del 2009 nel settore del commercio equivalgono da sole all`ammontare complessivo di quelle totalizzate nell`ultimo triennio, sempre secondo quanto emerge dallo studio condotto dalla Confcommercio e rispetto allo scorso anno il numero di ore di Cig concesse tra gennaio e settembre del 2009 ha fatto segnare un +330%."Il peggio evitato ma svolta rischiosa" - "Oggi possiamo dire con ragionevole fiducia che non solo la grande depressione è stata evitata, ma anche che siamo prossimi al giro di boa, alla conclusione, cioé, della recessione e alla ripartenza dell`economia". Lo ha detto il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso di una conferenza sullo stato della crisi in Italia. Tuttavia Sangalli ha fatto notare che "la coda della crisi particolarmente insidiosa per l`economia reale: in particolare, per le ricadute sull`occupazione e per il rapporto tra le imprese e le banche". E ha aggiunto: "il fatto che nel 2010 potrà considerarsi tecnicamente conclusa la fase di recessione, non significa in alcun modo che, tanto su scala globale quanto in riferimento a specifici andamenti dell`economia italiana, si registrerà uno scenario di crescita stabile e vigoroso".
Ciò potrebbe portare ad un aumento della domanda di consumi con una maggior domanda di mutui e prestiti al consumo e mutui e prestiti per l`acquisto della prima casa.
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Fonte: Tiscali





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